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Perche proprio trail?

Perche proprio trail?

‘Ah dai, la notte è notte. Non c'è modo che sia più buio qua, dall'altra parte del mondo, che qui' da noi.’ Gli argomenti degli scettici sono stati espressi mentre descrivevo loro la mia giornata alla fine della gara. Beh, a me sembrava abbastanza diverso allora e là. Se confrontiamo la natura selvaggia slovena e americana, quest'ultima può essere inappropriatamente più spaziosa, solitaria e buia una volta che il sole tramonta.

 

Mi rendo conto che è anche una questione di percezione, ma quando un uomo ha alle spalle novanta chilometri di prateria quel giorno, rimanendo da solo perché la grande fila degli atleti si allunga e si disperde durante il giorno, e ben sì anche quando possiede l’informazione che la notte in quei luoghi sveglia i puma affamati e ringhiosi, mentre fino alla prima luce, che lampeggia da qualche parte lontano, in lontananza, ci sono ancora dieci chilometri o più, non rimani del tutto spensiarato e concentrato solamente sulla corsa.

 

Pero non per molto. 

 

Con una mano accarezzi la lampada accesa, che te la sei messa sulla testa qualche chilometro indietro, all'ultimo rifornimento prima del traguardo, sussurrandole delicatamente come alla tua prediletta al primo appuntamento -  andremmo fino alla fine, vero? Con l'altra mano verifichi se la lampada di riserva sia li dove dovrebbe esserci, se la prima lascia il fiato, e coraggiosamente avanzi nella notte.

 

È successo piu o meno quella volta. L'avamposto di luce emessa dalla mia lampada frontale si è scontrato con gli occhi di un animale sconosciuto. Questi riflettevano la luce che mi tornava come un riflesso, o un messaggio che li fuori non ero solo. Gli occhi dell’animale sconosciuto che si trovava nel suo terreno di casa, si fermarono. Non fuggirono né si ritirarono, ma si fronteggiarono. Ho rallentato il ritmo, il mio corpo inondato di adrenalina, tutta la mia attenzione si e’ concentrata su quel paio di occhi. La mente mi attraversavano moltissimi pensieri, rivelando possibili scenari che potrebbero seguire. È questo il puma, che attaccherà? È un orso che non si lascia spaventare? O qualsiasi terza bestia che ora dimostrerà che non bisogna scherzare?

 

Ho stretto i bastoncini più forte e istintivamente ho afferrato l'altra lampada. Certo, non per lanciarla in questa nuova conoscenza casuale, ma per chiarire le cose. Con denti stretti ho sibilato alcune vere maledizioni contro il potenziale avversario in modo che sapesse con chi aveva a che fare.

 

L'ulteriore fonte di luce ha rivelato chi era quello che mi aspettava nell'occupazione notturna del sud-ovest americano per presumibilmente contare le mie costole. Non era un puma, un orso, uno sciacallo, un ghiottone o qualcosa dai denti aguzzi. Era un coniglio antilope, un animale bonario che, ovviamente, non ha mai fatto del male a nessuno in vita sua. Nemmeno ne aveva le intenzioni di farlo adesso. Era più che ovvio che il coniglio dalle orecchie simpatiche, avesse per quella sera interamente degli altri piani, e che non fosse interessato al minimo del corridore solitario della gara Ultra Zion 100.

 

Quando qualcuno mi chiede cosa sono le corse trail ed ultra e perché li affronto, la mia risposta è la seguente. Là fuori ogni volta, non importa dove vado e per quanto tempo corro, cerco momenti ed emozioni che intreccio in un mosaico, anno dopo anno. Questo un giorno diventerà la mia storia di corsa unica e irripetibile. Il presente blog, questa è la sua prima parte, presenterà anche alcuni frammenti di esperienza ai lettori che sono alle prime armi con il trail running, che siete interessati a trascorrere in questo modo il tempo nella natura, o anche a quelli che hanno forse piu esperienza di me.

 

Lo sappiamo tutti che alle nostre spalle e' un anno interessantissimo di corsa, che ha portato a tutti i runner, anime inquiete e simili vagabondi molte sfide e nuove esperienze.

 

Ricordo come questo autunno e parte dell'inverno ci siamo riuniti segretamente e abbiamo violato tutta una serie di ordinanze e comandamenti per poter andare nella foresta alla periferia della città. La squadra di runner esperti, ognuno con una rispettosa corona di avventure e successi nelle varie corse e gare dietro la vita, ovviamente ha seguito le ordinanze ragionevoli e li ha anche osservati. Nessuno si è infettato o si è ammalato a causa dei nostri raduni in corso. Ma certamente ha aiutato che siamo rimasti sani di mente e che i nostri legami reciproci sono stati rafforzati. I pomeriggi e le sere in cui ci siamo incontrati in un luogo segreto e da lì abbiamo intrapreso una dose settimanale di chilometri, risate, scherzi interiori e relax rimarranno per sempre nella memoria. Quante volte, specialmente nel parcheggio, siamo stati attenti agli escursionisti “casuali”, che fossero o meno forze dell'ordine o ispettori. Quante volte abbiamo guardato l'orologio quando siamo arrivati ​​a destinazione, non per verificare il tempo, le altitudini e i chilometri, ma per scoprire quanto tempo abbiamo ancora per socializzare prima del coprifuoco. Quante volte ci siamo chiesti quante volte e se abbiamo attraversato il confine comunale, se abbiamo una distanza sufficiente l'uno dall'altro e siamo d'accordo su quanto sia simpatica la foresta quando è così potentemente vuota. Solo le grida dei gufi, che ci piaceva attirare in alcuni luoghi, erano la nostra compagnia abituale durante i giorni e le notti, che non dimenticheremo.

 

Ogni volta che intercetto il riflesso degli occhi degli animali nella notte, ricordo il momento e quei forti sentimenti in cui mi è successo per la prima volta. Ogni volta che sento l’urlo teritoriale del gufo nei mesi invernali da quest'anno in poi, rimango travolto dai forti sentimenti del trail running di guerriglia durante un'epidemia.

 

Non affrotno il trail running per via dei risultati, delle prestazioni o altro. Il trail running è uno scorcio, è un mosaico, sono amici e tante esperienze indimenticabili che un individuo vive superando chilometri e chilometri là fuori. Sono un sentimento e un'esperienza della natura unici, certamente profondi e completi, che superano distanze inimmaginabili sia all'esterno che all'interno. Sono un sedativo completamente naturale senza effetti collaterali, quasi un oppiaceo che consente una sorprendente consapevolezza di sé, percezione di sé e cognizione.

 

In realtà non e' difficile e nemmeno costoso per cominciarlo a fare. Pero scriverò di questo nelle prossime volte.

 

Ci leggiamo presto!